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Se business deve essere business sia

Genova che comunemente viene definita “La Superba” sta convalidando il proprio appellativo da quando ha deciso di surclassare Venezia, Barcellona, La Grande Motte, Monaco, la Rochelle, Annapolis e soprattutto l’insidiosa Cannes. Mi riferisco alla chiusura di tutti i saloni nautici 2020 e alla fermezza con cui Toti, Cecchi e Bucci hanno deciso che il “Nautico“ si farà dal 1° al 6 ottobre prossimi. Se facciamo un leggero passo indietro, va ricordato che dopo che il Governo francese aveva decretato stop alle manifestazioni con oltre 5000 partecipanti, tutti gli espositori, che avevano da tempo prenotato gli spazi a Cannes, erano stati interpellati e unanimemente avevano manifestato la volontà di partecipare “comunque” allo Yachting Festival 2020. Poiché qualsiasi deroga era stata negata dal governo Macron, agli organizzatori del Festival nautico di Cannes non è restato altro da fare che cancellare l’evento. Ammontavano a 400 le   che erano attese in Costa Azzurra e che hanno dovuto, si fa per dire, virare la prua di 180 gradi e ritornare al proprio ormeggio.

Cannes con tutta la costa azzurra piange

Una perdita di quattrini non da poco per l’economia locale, che vede svuotarsi gli alberghi e rinviare al prossimo anno le consuete lunghe file di ospiti in attesa di conquistare un tavolo da “Brun“ o in tanti ritrovi a soli due passi da “la Croisette” e dal “red carpet” del Palazzo dei Festival. Lo Yachting Festival di Cannes, nato nel 1977, si era da poco ampliato per contenere la crescita degli espositori e aveva suddiviso gli espositori del motore dagli espositori d’imbarcazioni a vela in due distinte aree portuali. Questa soluzione, sperimentata lo scorso anno, dopo questo brusco stop alla edizione 2020 dovrà probabilmente essere rielaborata se il numero dei partecipanti varierà nel prossimo futuro. Torniamo a casa nostra per constatare che “Zena” non intende assolutamente rinunciare all’evento fieristico più importante di tutta la Liguria e ha predisposto speciali misure anti Covid annunciate come “veramente eccezionali”.

Al nautico di Genova c'è aria in abbondanza

Padovano di nascita e ormai genovese d’adozione, Alessandro Campagna, direttore generale e motorino d’avviamento della complessa macchina fieristica, ha escogitato tutti i sistemi possibili per garantire ai cantieri italiani e stranieri questa chance, ultimissima occasione europea – e forse mondiale – di esporre le novità 2020, assicurando soprattutto ai visitatori di partecipare nella massima sicurezza. Al 60° Salone Nautico Internazionale di Genova non manca certamente “l’aria“ poiché il comprensorio si estende, tra mare e terra, su circa 20 ettari, pari a 20 campi di calcio e cioè su 200.000 metri quadrati. Esagero per rendere l’idea: se ciascun visitatore si colloca esattamente al centro del proprio quadrato, 200 mila persone potrebbero stare distanziate per un metro l’una dall’altra. Ciò non è completamente vero perché ci sono spazi in cui bisognerebbe caminare sull’acqua, ma questa iperbole serve a sottolineare che se anche ci fosse l’afflusso medio giornaliero degli anni scorsi con 30 o 40 mila visitatori ( magari ! ) lo spazio è più che abbondante per mantenere le indispensabili distanze di sicurezza. Poi disciplina ed educazione contribuiranno a garantire tutto il resto. Lo si pensa e nessuno lo dichiara che c’è un eterno e latente conflitto d’interesse tra gli organizzatori dei saloni e di tutte le rassegne fieristiche e la categoria degli espositori. L’imprenditore sussurra tra se e se: “ben venga soprattutto chi compra e pazienza se mancheranno i turisti per caso o i perditempo “. Alla conclusione del “Nautico” ci si augura che l’ufficio stampa possa essere lieto di rendere noto il giro degli affari che sono stati conclusi dagli operatori presenti piuttosto che i numeri delle affluenze che talvolta vengono gonfiate dalle scolaresche in gita. Se business deve essere allora che business sia!Buon Vento

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