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La storia della Barcolana

La più affollata regata del mondo

Manca meno di un mese all’edizione 2024 della Barcolana, la più affollata regata al mondo. Una definizione, questa, che suona più simpatica rispetto a quella di più grande e che in fondo rende meglio l’idea della gigantesca festa del mare che il prossimo 13 ottobre tornerà a Trieste.
Certo, non è sempre stato così. Quando nel 1969 un gruppo di appassionati di vela del rione triestino di Barcola chiesero alle autorità della Federazione Italiana Vela di organizzare una regata, l’ambizione era giusto quella di accodarsi alle più blasonate date succedutesi nel corso dell’estate. Senza limiti tra professionisti e dilettanti né tra le misure delle barche. Liberi tutti, insomma, anche se poi a vincere resta sempre il migliore.

Dalla prima edizione del 1969 a quella record del 2018

Il primo anno, comunque, a rispondere all’invito della Società Velica di Barcola e Grignano erano state 51 imbarcazioni, tutte appartenenti a circoli velici triestini. Un successo, per essere una prima edizione, piccola cosa se paragonata alle adesioni che saranno arrivate negli anni successivi, rigorosamente la seconda domenica di ottobre.
Denominata ufficialmente Coppa d’Autunno Barcolana, la regata giunta quest’anno alla 56esima edizione in oltre mezzo secolo di vita ha assistito a una crescita sorprendente, sia nelle adesioni sia nella risonanza dentro e fuori il territorio, prima regionale e nazionale, quindi europeo e mondiale.
A fermarla non è riuscito neppure il Covid 19. Se il 2020 ha dovuto infatti rinunciare alla gara non è stato per l’imperversare dell’emergenza sanitaria, tamponata, letteralmente, dall’introduzione dei primi test rapidi in Italia per i suoi partecipanti, ma la Bora.
All’alba dell’11 ottobre le sferzate del vento superavano infatti i 45 nodi e gli organizzatori erano stati costretti ad annullare la regata. Vi si erano iscritti in 1.424, una marea rispetto alle poche decine delle prime edizioni e alle stentate altre iniziative organizzate in quell’anno sciagurato, pochi rispetto ai 2.689 del 1918. Con questi numeri straordinari, appena due anni prima la Barcolana era entrata nel Guinness dei Primati come Largest Sailing Race, la regata più grande del mondo, appunto. Prima, era cresciuta con una velocità pazzesca, passando dai 100 partecipanti del 1974 agli oltre 1.000 del 1993.

Equipaggi blasonati e riconoscimenti internazionali

Accanto al numero degli iscritti si deve ricordare anche la rilevanza degli equipaggi, provenienti da ogni parte del mondo e comprendenti i nomi più blasonati della vela nazionale e internazionale. Tra gli altri, si ricordano i nomi di Cino Ricci, Mauro Pelaschier, Luca Devoti, Giorgio Gorla, Massimiliano Sirena, Francesco de Angelis e Vasco Vascotto per gli italiani e Paul Cayard,Ben Ainslie, Russell Coutts, James Spithill, Dean Barker, Vasilij Žbogar, Brad Butterwort e Jochen Schümann per gli stranieri. Non sono mancate le partecipazioni di vip provenienti dai più diversi ambiti culturali, politici e dello spettacolo, nonché i riconoscimenti e i gemellaggi internazionali: dalla presentazione presso l’Ambasciata d’Italia a Londra da quella a Monaco di Baviera, dall’Ambasciata d’Italia a Tallinn fino all’Assemblea Annuale della Federazione Cinese Della Vela.

Una grande festa aperta a tutti

Quello che rende la Barcolana una regata unica e grandiosa è però proprio il suo restare aperta a tutti, dove i semplici appassionati sulle loro piccole barche dalle dotazioni essenziali possono affiancarsi ai giganti della vela, nomi altisonanti su imbarcazioni inarrivabili ai comuni mortali.
Tutti sono ammessi, alla Barcolana, e, suddivisi per categorie a seconda della lunghezza fuori tutto, possono affiancarsi sulla stessa linea di partenza, collocata lungo quel tratto di costa che dal Castello di Miramare arriva alla Società Velica di Barcola e Grignano, lungo la riviera di Barcola.
Si stima che ogni anno siano circa 25mila i velisti che prendono parte alla gara, ma se già questi sono numeri eccezionali, ancora più emozionante è pensare che l’intera città partecipa all’evento, e non certo solo in quella singola giornata di metà ottobre. Per quel giorno, comunque, sempre le stime parlano di oltre 300mila persone che seguono la regata, sia dalla riva di Trieste, sia dall’alto, sulle alture del Carso, in quella sorta di stadio della vela naturale che abbraccia li Golfo.

Trieste, capitale della vela

Pur senza sottovalutare l’impatto che la manifestazione ha sul turismo e sulla economia del territorio, che uno studio dell’Università Bocconi di Milano ha stimato in oltre 95 milioni di euro, la Barcolana è comunque prima di tutto una grande festa per chi ama il mare e la vela. E quindi per Trieste, caso unico in Italia dove la forza motrice del vento resta primaria mettendo in minoranza le barche a motore rispetto a quelle a vela e dove si conta il più alto numero di iscrizioni alla Fiv per numero di abitanti rispetto al resto d’Italia. Qui la Barcolana inizia ben prima di quella domenica mattina, con l’eccitazione di partecipanti e organizzatori e la miriade di eventi che in terra e in mare costellano le giornate che la precedono.

Regate ed eventi collaterali

Sarebbe qui difficile elencare tutte le regate ed esibizioni collaterali che contribuiscono a fare grande la Barcolana. Tra le altre, ricordiamo la Barcolana Young, gara in programma nel weekend precedente alla regata principale e riservata agli atleti dagli 8 ai 15 anni su imbarcazioni di classe Optimist, la Barcolana Parasailing, con regate il 7 e 8 ottobre e due giornate di promozione il 9 e 10 per un “battesimo della vela” dedicato a persone diversamente abili, la Barcolana Nuota, gara di nuoto di fondo che si svolge davanti a Piazza Unità d’Italia, o ancora la Women in Sailing by Generali, evento in programma venerdì 11 e riservato a monotipi da 28 piedi con equipaggi misti.

Passano gli anni, ma non cambia lo spirito

Tornando alla competizione principale, la Barcolana ha mantenuto nei decenni non solo il suo principio iniziale, ossia quello di correre senza compensi né stazza, ma anche il punto di partenza presso Barcola. La differenza riguarda la lunghezza della linea di partenza, un tempo di appena 300 metri e oggi estesa da levante a ponente per oltre due miglia. A sua volta, il percorso ha subito diverse variazioni. Lungo indicativamente tra le 13 e le 15 miglia, ha conservato la forma a quadrilatero pur cambiando la collocazione delle boe dei vertici, poste per anni anche fuori dai confini nazionali, in acque slovene.
Complice la sempre maggiore popolarità dell’evento, l’arrivo della Barcolana dieci anni fa è stato infine portato più vicino a terra, nel tratto antistante Piazza Unità d’Italia. Anche quest’anno, dunque, locali e turisti, appassionati e curiosi potranno condividere l’emozione della gara. La fase finale della regata, iniziata al largo del Faro della Vittoria, condurrà infatti gli equipaggi a raggiungere dopo un miglio e mezzo la Diga del Porto Vecchio, punto di arrivo della corsa e di conclusione di un lungo e intenso periodo di impegni, emozioni e voglia di fare festa.

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